Arrivano gli arretrati sul Bonus mamme, accade qualcosa di molto interessante e vogliamo informarvi come muoverci per ottenerlo.
La misura delle lavoratrici madri va avanti nel settore privato e consiste di fatto in uno sgravio sui contributi previdenziali fino a tremila euro lordi annui.
Il tutto si traduce di fatto in quello che è un aumento netto nella busta paga di circa 150 euro al mese. Si lavorerà al riconoscimento anche delle quote arretrate direttamente dal 1° gennaio 2024. La decontribuzione sarà di fatto divisa al 43% sulle lavoratrici con retribuzione sopra ai 35mila euro annui e il 57% con retribuzione inferiore a quella cifra.
Si parla di un +1700 euro in busta paga all’anno, tutto generato dalla decontribuzione. Riguarda di fatto 800mila donne lavoratrici. Si parla per l’erario di un costo nel 2024, al netto della maggiore Irpef e delle addizionali locali, di 450 milioni di euro. Si parla di madri con due o più figli di cui almeno uno però deve essere inferiore ai dieci anni, questo solo per il 2024. Invece per il triennio fino al 2026 le destinatarie sono le madri con tre o più figli di cui almeno uno dei quali però deve essere minorenne. Andiamo avanti a leggere il resto legato a questo bonus.
Il Bonus Mamme serve ad azzerare la quota dei contributi previdenziali che sono a carico delle madri, lavoratrici e titolari di un contratto che sia a tempo indeterminato. L’esonero dipende sia le dipendenti pubbliche che quelle di aziende private. Inoltre si parla di regime part-time lasciando fuori, al momento, i rapporti di lavoro domestico.
L’agevolazione può avere una durata differente in base al numero di figli a carico. Per esempio per una mamma con tre figli o più viene riconosciuto un esonero del 100% del pagamento dei contributi previdenziali fino alla maggiore età del più piccolo. Per quella con due invece si parla di esonero sperimentale solo per quest’anno e da applicarsi sempre fino alla maggiore età del più piccolo.
Sono tutte trovate che si spera possano dare una mano alle famiglie vista la situazione di grande crisi legata anche all’inflazione. Lo Stato interviene dunque per cercare di tendere una mano soprattutto a quelle famiglie numerose che si trovano maggiormente in difficoltà. Vedremo poi se queste “prove” passeranno al vaglio diventando di fatto definitive sotto tutti i punti di vista.
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