Il prezzo della benzina sale ancora e il popolo italiano è in uno stato di grande preoccupazione, ma cosa è successo? Andiamo a leggerlo.
Da quando è scoppiata la Guerra in Russia le cose sono drasticamente cambiate con prezzi esorbitanti per i carburanti.
L’allarme è nato quando un distributore di Varese il 12 aprile ha portato la benzina a 2.854 euro al litro. Un prezzo davvero molto più alto del normale, oggi tutto balla tra 1.8 e 1.9, e che ha creato una certa preoccupazione. La denuncia è stata lanciata dal Codacons che ha parlato degli effetti del caro-benzina su quelli che sono i ponti di primavera.
Sebbene ci siamo abituati ad aumenti costanti delle tariffe, pensare di arrivare a 2.8 al litro appare un tantino esagerato. La sensazione è che dietro questa scelta ci sia l’idea di sfruttare i tanti ponti di Primavera per ottenere dei guadagni extra che di solito non si vivono durante l’anno. L’arrivo della bella stagione fa tornare grande voglia agli italiani di muoversi e di affrontare anche viaggi verso località nuove. Un dramma però se i prezzi della benzina saranno veramente questi.
Il caro benzina sta diventando sempre più un problema. Qe ha sottolineato come la benzina arriverà a 1.915 euro al litro mentre il gasolio al self a 1.812, invece per il servito si parla di 2.053 per la prima e 1.953 per la seconda.
Codacons ha stilato quella che sembra una vera e propria mappa nazionale sui prezzi della benzina. L’associazione sottolinea: “Alla data di venerdì 12 aprile il prezzo più alto è stato praticato sulla A21 Piacenza Brescia dove un litro di verde in modalità servito era pari a 2.549 euro. Sempre sull’A21, ma in provincia di Alessandria, la benzina ha raggiunto nella medesima data i 2.499 al litro. Sulla rete urbana i prezzi più alti si trovano a Benevento dove due distributori hanno superato quota 2.5 al litro così come a Modena.”.
Si tratta sicuramente di una situazione molto complicata che vedrà scendere presto in campo il Governo che ha affermato “Alcune decine di distributori praticano un prezzo più alto nel servito, diverse migliaia praticano un prezzo più basso della media stagionale”.
Ha risposto il Codacons che “il Mimit per correttezza dovrebbe specificare che ci sono centinaia di impianti che vendono oggi la verde in modalità servito tra i 2.2 e i 2.3 euro al litro. Il Governo farebbe bene a non cercare scuse e a tagliare da subito le accise dai carburanti”.
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