La prospettiva di dover restituire la pensione all’INPS è drammatica. Ma non di certo impossibile, se si sbaglia clamorosamente
Pensare che una prestazione pensionistica sia garantita per sempre è un errore comune. Alcune, infatti, possono essere revocate dall’INPS, non per un comportamento illecito dell’Istituto, ma perché le leggi lo consentono. E, soprattutto, perché è stato il pensionato stesso a sbagliare. Ecco, quindi, l’errore da non commettere assolutamente.
Se non si presta attenzione, i problemi possono sorgere improvvisamente. Molte delle erogazioni pensionistiche sono legate alle condizioni finanziarie e familiari del pensionato e richiedono conferme annuali attraverso comunicazioni obbligatorie da inviare all’INPS. Se queste comunicazioni non vengono inviate (ad esempio il modello RED), l’INPS può sospendere o revocare completamente la prestazione. Ma questo è solo uno dei rischi per il pensionato distratto. C’è anche il rischio di dover restituire denaro all’INPS. Ecco quando questa drammatica evenienza può verificarsi.
Un caso frequente è quello del pensionato che decide di tornare al lavoro, violando il divieto di cumulo dei redditi, in vigore dal 2019 con la Quota 100, e successivamente con la Quota 102, Quota 103 e l’APE sociale. Recentemente, un pensionato ha visto la sua pensione sospesa dall’INPS e gli è stato richiesto di restituire 20.000 euro perché aveva guadagnato 77 euro come comparsa in un film. Questo dimostra che anche cifre irrisorie possono portare alla revoca della pensione e alla richiesta di restituzione dei pagamenti ricevuti.
Anche se il pensionato lavora solo occasionalmente o guadagna cifre minime, come nel caso di un reddito da lavoro autonomo occasionale fino a 5.000 euro all’anno, l’INPS può richiedere la restituzione delle pensioni percepite durante il periodo in cui è stato attivo lavorativamente. Ad esempio, è proprio il caso, prima menzionato, del pensionato che ha lavorato come comparsa in un film nel 2023 che potrebbe dover restituire tutte le pensioni percepite nel corso dell’anno, anche se il reddito aggiuntivo è stato davvero minimo.
Pertanto, è fondamentale che i pensionati siano consapevoli delle normative e delle restrizioni in vigore e agiscano di conseguenza per evitare di incorrere in situazioni spiacevoli che potrebbero compromettere la loro sicurezza finanziaria. Il consiglio è sempre quello di affidarsi a professionisti del settore, prima di prendere qualsiasi decisione. Il sistema pensionistico italiano è così complesso che pensare di potersi orientare da soli è assolutamente presuntuoso. E, infatti, si possono pagare conseguenze molto alte.
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