Adesso è consentito andare in pensione a 60 anni. Gli italiani dovranno seguire un iter per sfruttare questa opportunità: cosa bisogna sapere
Sono diverse le possibilità offerte dal sistema previdenziale italiano per andare in pensione anticipatamente. Di conseguenza anche i requisiti variano e spaziano in base all’età di uscita dal mondo del lavoro e a diversi altri criteri. La ricchezza di opzioni permette a diversi italiani di dire addio al lavoro addirittura prima dei 62 anni.
L’età media del pensionamento sulla penisola, ad oggi, è di 61,6 anni per i lavoratori e 61,2 anni per le lavoratrici. Nonostante questo, esistono dei soggetti che non riescono ad andare in pensione a 67 anni ritirandosi solamente a 71 anni. In ogni caso, anche quest’anno ci saranno alcuni cittadini che potranno accogliere l’età pensionabile già dai 60 anni. Oggi, quindi, scopriremo come sarà possibile andare in pensione con largo anticipo rispetto a ciò che accade ordinariamente.
Pensione a 60 anni, adesso è possibile: cosa bisogna fare
In Italia l’accesso alle pensioni anticipate è significativamente più diffuso rispetto alle pensioni di vecchiaia. Sono diverse le opzioni offerte che consentono di lasciare il lavoro prima dei 67 anni. Mentre le pensioni di vecchiaia standard richiedono l’uscita dal lavoro a 67 anni con 20 anni di contributi, o a 71 anni con 5 anni di contributi, ci sono varie altre opzioni di pensionamento anticipato.
Tra queste, le pensioni di vecchiaia in deroga secondo la riforma Amato, che permettono di andare in pensione a 67 anni con 15 anni di contributi. Esiste anche la possibilità della pensione quindicenni della riforma Dini. Al contrario le misure di pensionamento anticipato sono numerose e includono l’APE sociale a 63,5 anni, la Quota 103 a 62 anni, Opzione Donna a partire da 59 anni e l’anticipata contributiva a 64 anni. Ottenere una pensione anticipata a 60 anni è possibile solo in determinate circostanze e con specifici requisiti aggiuntivi.
Le donne possono accedere alla pensione di vecchiaia con invalidità specifica a 56 anni (e gli uomini a 61 anni) con almeno 20 anni di contributi, ma solo se presentano una disabilità specifica al lavoro pari o superiore all’80%. Le donne possono anche beneficiare dell’Opzione Donna tra i 59 e i 61 anni, a condizione che rientrino nelle categorie specificate e abbiano completato almeno 35 anni di contributi.
Esistono anche misure indipendenti dai limiti anagrafici che consentono il pensionamento anticipato già a 60 anni. Ad esempio la pensione anticipata ordinaria richiede 42 anni e 10 mesi di contributi per i lavoratori e 41 anni e 10 mesi per le lavoratrici, con almeno 35 anni di versamenti effettivi da lavoro. Inoltre, la quota 41 richiede 41 anni di contributi, di cui almeno un anno versato prima dei 19 anni di età, insieme all’appartenenza a determinate categorie di lavoratori.