Trovare un nuovo impiego diventa più difficile con l’avanzare dell’età, e molte persone disoccupate cercano alternative come la pensione anticipata.
Storicamente, l’Italia affronta un tema molto grande legato alla disoccupazione. Si tratta di una questione annosa che la politica, di qualsiasi colore essa sia, non è riuscita ad arginare. Questa problematica, influenzata da fattori strutturali e ciclici, ha impatti rilevanti sia sul piano economico che su quello sociale. Ora, però, arriva un’opportunità: quella di poter andare in pensione anche se si è disoccupati. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Tra le principali cause della disoccupazione in Italia vi è la rigidità del mercato del lavoro, che rende difficile l’ingresso di nuovi lavoratori, soprattutto giovani e donne. Questo fenomeno ha conseguenze negative sia sul potenziale produttivo del Paese, limitando la crescita del PIL, sia sulla stabilità e la qualità della vita dei cittadini.
L’elevata disoccupazione contribuisce all’instabilità economica e sociale, aumentando il rischio di povertà e influenzando negativamente la coesione sociale. Gli impatti si estendono oltre la semplice mancanza di reddito, influenzando la salute mentale e il benessere individuale e familiare.
Negli ultimi anni sono state implementate diverse misure di sostegno per i disoccupati, tra cui la NASPI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), che fornisce un’indennità mensile a coloro che hanno perso involontariamente il lavoro. Tuttavia, trovare un nuovo impiego diventa più difficile con l’avanzare dell’età, e molte persone anziane disoccupate cercano alternative come la pensione anticipata. Ecco come è possibile fare.
La possibilità di andare in pensione anticipata nel 2024 è una prospettiva per i disoccupati, grazie alla cosiddetta APE SOCIALE (Anticipo Pensionistico per l’Esodo). Questa opportunità consente ai disoccupati di ritirarsi dal mondo del lavoro e di accedere alla pensione anticipata, purché soddisfino determinati requisiti.
Tra questi requisiti vi è un periodo minimo di contribuzione di almeno 30 anni e un’età minima di 63 anni e 5 mesi nel 2024. Le lavoratrici madri possono beneficiare di una riduzione del requisito contributivo, con una diminuzione di 12 mesi per ogni figlio fino a un massimo di 2 anni.
Le domande per l’APE SOCIALE devono essere presentate all’INPS, con tre scadenze nel corso del 2024: il 31 marzo, il 15 luglio e il 30 novembre. Questa opportunità offre ai disoccupati la possibilità di una transizione più agevole verso la pensione, contribuendo a mitigare gli impatti negativi della disoccupazione sulla salute mentale e sul benessere individuale e familiare.
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