Conoscendo i fattori che potrebbero aumentare il rischio di demenza senile si potranno cambiare le abitudini sbagliate.
I medici hanno individuato alcuni fattori di rischio da evitare per allontanare la possibilità di un declino cognitivo. Vediamo come proteggere il proprio cervello da malattie neurologiche e neurodegenerative.
La demenza senile si manifesta come un deterioramento totale, progressivo e dovuto ad alterazioni organiche del cervello, delle attività psichiche e del comportamento. A cedere sono principalmente le funzioni intellettive, volitive e affettive. L’andamento della patologia è cronico e irreversibile. Non esistono cure al deterioramento intellettivo, alla perdita di memoria, al deficit cognitivo e al disorientamento spazio-temporale. Pian piano vengono meno le capacità psico-motorie, incluse la scrittura, il linguaggio, il controllo degli sfinteri.
Ci sono diverse forme di demenza, la più diffusa è l’Alzheimer seguita dal morbo di Parkinson. L’aspettativa di vita varia in base alla forma della malattia ma generalmente va dai 6 anni ai dieci anni dall’insorgenza dei sintomi. Risulta fondamentale, dunque, saper trattare i sintomi del malato con efficienza per rallentare o modificare significativamente il decorso della malattia. Ma risulta ancora più importante sapere quali fattori influiscono sulla manifestazione della demenza per ridurre i rischia di insorgenza della malattia.
I medici hanno individuato i fattori che possono favorire l’insorgenza della demenza senile. Il primo è la sedentarietà e la mancanza di esercizio fisico. Chi non svolge attività fisica – basta una camminata veloce mezz’ora al giorno – rischia di soffrire di obesità, ipertensione, diabete ossia patologie che sono associate fino al 50% dei casi di demenza.
Cambiando stile di vita, iniziando a stare più tempo all’aria aperta e a praticare esercizio fisico si potrà stare in salute evitando l’insorgenza delle citate problematiche allontanando contemporaneamente il rischio di demenza. Il secondo fattore è la mancanza di interazione sociale. Nelle persone con forti relazioni sociali il tasso di sopravvivenza totale aumento del 50% rispetto a chi non ha molte interazioni. Più dell’80% dei centenari parla ogni giorno con un parente o un amico.
Da qui l’importanza della comunicazione frequente per allontanare la demenza. Infine, il terzo fattore è l’assenza di sonno di qualità. Chi dorme meno di cinque o sei ore a notte rischia fortemente di soffrire di demenza senile in età avanzata. Il riposo deve durare circa otto ore a notte ed essere di qualità per mantenere il cervello in salute. Ora che si conoscono le abitudini sbagliate si può porre rimedio prima che sia troppo tardi.
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