Non tutti i pensionati sono a conoscenza di questo trucchetto per aumentare l’importo dell’assegno pensionistico.
Dopo decenni di duro lavoro, di sveglie puntate sempre allo stesso orario, mezzi pubblici e traffico cittadino, la pensione è sicuramente il traguardo più ambito da ogni lavoratore. Per molte persone, il pensionamento rappresenta una vera e propria liberazione che dà il via ad una fase della vita fatta di meritato riposo.
Altre persone, invece, proprio non riescono a stare con le mani in mano e decidono di continuare a lavorare. La scelta di ritirarsi immediatamente o posticipare l’uscita dal mondo del lavoro – tuttavia – può influire notevolmente sulla pensione stessa. Quello che in molti non sanno è che in Italia c’è un aspetto poco noto riguardo a questa decisione: lavorare anche solo un anno in più può offrire vantaggi significativi.
Coloro che decidono di prolungare la propria attività professionale potranno avere una pensione più alta e un sostegno finanziario più robusto nel lungo termine. Ma cosa dice a riguardo la legge italiana? Nel nostro Paese non esiste un obbligo di legge a ritirarsi una volta raggiunti i requisiti per la pensione. La scelta di continuare a lavorare o meno è completamente volontaria.
Come detto, lavorare un altro anno aumenta il numero di anni di contributi versati e, di conseguenza, l’assegno pensionistico mensile. Questo perché la pensione è calcolata in base al montante contributivo accumulato nel corso della carriera lavorativa. Per i lavoratori che raggiungono i 62 anni di età e 41 anni di contributi nel 2024, c’è la possibilità di richiedere il bonus Maroni (Quota 103). Questo bonus consiste in uno sgravio contributivo del 9,19% per i mesi lavorati dopo il raggiungimento dei requisiti pensionistici.
Continuare a lavorare, poi, significa avere un reddito da lavoro che può essere utile per far fronte alle spese quotidiane e per integrare la pensione futura. Attenzione, però, se fino ad ora abbiamo visto tutti i vantaggi per continuare a lavorare dopo il pensionamento, adesso vediamo anche gli svantaggi che questa decisione porta con sé.
Innanzitutto, lavorare un anno in più significa posticipare l’inizio della pensione ed avere meno tempo da dedicare a se stessi e alle proprie passioni. Per alcuni, poi, rimanere al lavoro può significare continuare a fare i conti con lo stress lavorativo e la routine quotidiana. Infine, lavorare più a lungo potrebbe aumentare il rischio di sviluppare problemi di salute legati all’età o allo stress lavorativo.
In altre parole, la decisione se lavorare un anno in più per la pensione o meno è strettamente personale e deve essere presa in base alle proprie esigenze e priorità. Non esiste una risposta univoca, valida per tutti.
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