Tutti coloro che hanno meno di 67 anni, possono esultare. Da oggi potranno avere fino a 300 euro in più al mese: le condizioni per ottenerli.
Sono tantissimi gli italiani che sognano di avere qualcosa in più a fine mese. Del resto, negli ultimi anni abbiamo visto come il costo della vita sia aumentato, mentre invece gli stipendi siano rimasti sempre gli stessi, come anche i vari sussidi. Grandi novità in tal senso potrebbero arrivare per la pensione di invalidità o inabilità civile nel caso di incapacità a svolgere una professione. Per tutti questi cittadini viene infatti pagata la tredicesima mensilità.
Tutti coloro che soffrono di alcune patologie potrebbero ricevere una rivalutazione ogni anno dal valore di 333 euro al mese. Allo stesso tempo, bisogna spiegare e comprendere bene anche quali sono i requisiti per ottenere questi soldi in più a fine mese. Resta quindi importante capire che non basta solamente avere una patologia invalidante, visto che questo sussidio andrà erogato solamente a coloro che non hanno un reddito elevato. Detto ciò, è possibile scoprire come accedere agli oltre 300 euro in più a fine mese.
Quando si parla di invalidità, ci si riferisce a una serie di condizioni fisiche o psicologiche che possono compromettere la capacità di svolgere normali attività quotidiane. Queste condizioni possono derivare da patologie croniche o menomazioni permanenti. È importante comprendere appieno il concetto di invalidità per ottenere i giusti riconoscimenti e le necessarie tutele. Secondo la legge n. 118/1971, gli invalidi civili sono definiti come coloro che hanno una minorazione congenita o acquisita con esiti permanenti, che comporta un danno funzionale – appunto – permanente.
Tra queste troviamo infermità fisiche, psichiche o sensoriali che riducono la capacità lavorativa di almeno un terzo. Allo stesso tempo, anche i minori di 18 anni, con difficoltà persistenti nell’esecuzione delle attività proprie della loro età possono essere considerati come invalidi civili. Tutti coloro che vorranno essere riconosciuti come invalidi civili dovranno dimostrare che la capacità lavorativa sia compromessa. Questo vale per le persone tra i 18 e i 67 anni. Il soggetto deve dimostrare l’incapacità di svolgere le normali attività della sua età.
L’accertamento dell’invalidità è compito di apposite commissioni, che valutano la presenza di patologie croniche e il loro impatto sulla capacità di svolgere le normali attività quotidiane. Una volta riconosciuta l’invalidità, il richiedente ha diritto alla pensione di invalidità. L’INPS fornisce delle linee guida per l’accertamento delle patologie invalidanti. Queste linee guida tengono conto dell’incidenza delle infermità sulla capacità lavorativa e determinano la percentuale di invalidità.
Tra le patologie riconosciute ci sono la sindrome di Down, la sindrome di Patau, le malattie congenite, ematologiche, neoplastiche e reumatiche rare, la fibrosi cistica, l’AIDS, la talassemia, l’artrite reumatoide e le malattie oncologiche. Chi ha una percentuale di invalidità superiore al 74% può richiedere la pensione di invalidità. È necessario anche soddisfare dei requisiti di reddito. Nel caso di un’invalidità al 100%, è possibile ottenere ulteriori agevolazioni che aumentano l’importo della pensione.
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