Un bonus, di troppo forse, perché l’INPS continua a non dare risposta a decine di migliaia di famiglie: il bonus c’è ma il ritardo è enorme.
Un bonus che lascia attoniti per l’importanza – pratica – ed il ritardo accumulato: dovrebbe essere pienamente attivo per migliaia di famiglie e costituire un importante rimborso spese. E tuttavia si lascia attendere da mesi senza che si riesca a capire quale sia la difficoltà all’origine del ritardo. Quale sia il motivo impedisce, con crescente stupore, l’erogazione di quanto promesso L’INPS ha parlato di un problema dovuto al cambio del sistema gestionale. Ma è una motivazione generica ed insufficiente che, di fatto, non spiega nulla, o quasi. Tutto sarebbe riconducibile, è stato detto, ad una questione tecnologica relativa a un update. Pare che il problema tecnico riguarda privacy e incrocio dei dati a disposizione delle istituzioni coinvolte In un secondo momento, forse per scusarsi, l’ente previdenziale ha accennato a un problema di comunicazione.
Bonus, un ritardo rimarchevole
Quale che sia il motivo: il problema del bonus che non c’è continua a tenere in bilico quelle famiglie che si aspettavano di ricevere i soldi per cui avevano fatto domanda. E di tempo ormai ne è trascorso, certo. Il bonus in questione è quello asilo nido. Un aiuto economico sotto forma di rimborso delle rette volto a coprire fino a undici mensilità per i bimbi da zero a tre anni.
Il bonus asilo nido è previsto – in base all’ISEE – a bambini scritti in istituti d’infanzia pubblici e privati o a quelli, meno fortunati che hanno bisogno di supporto domiciliare: parliamo di bambini che soffrono di gravi patologie croniche. Il sostegno può arrivare fino ad a un massimo di 3.000 euro. Un bell’aiuto, sulla carta che sulla carta è rimasto perchè, fino ad oggi, non è arrivato a nessun dei nuclei familiari che ne hanno fatto richiesta.
Quanti soldi sono stati promessi
Per i secondi figli, l’aiuto è previsto fino a 3.600 euro annui per quelle famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro. L’Esecutivo aveva promesso un miglioramento, in termini di sostegno rispetto vecchio bonus. Ma in realtà, rispetto al bonus precedente è cambiato poco o pochissimo. Tra le novità la diversa soglia di reddito, che ha permesso, teoricamente, di ricomprendere nell’aiuto un numero più ampio di percettori.
Qualche passo in avanti dunque c’era ma c’è anche il problema di cui si è detto: i pagamenti di quest’anno sono ancora fermi. Coloro che hanno provato a consultare il sito dell’INPS per capire come mai il bonus non è ancora arrivato hanno solo riscontrato che loro domanda di bonus è stata “protocollata”.
In altre parole il termine sta a significare che la lavorazione della richiesta di sussidio da parte dell’INPS è ancora in corsi. C’è il raro caso di qualche nucleo familiare che ha già ricevuto un pagamento ma ha più figli e avrebbe dovuto ricevere ben altro importo. Se si inviano solleciti si è destinati a ricevere informazioni incomplete o contraddittorie. Alcuni nuclei familiari hanno visto la loro domanda “accolta”, ma il pagamento non è stato erogato. L’INPS ha fatto sapere che spera di erogare i bonus entro il mese di maggio. .
Finora le strutture territoriali hanno pagato 60.000 bonus a fronte di 200.000 richieste. Molte famiglie che pur hanno ricevuto un riscontro hanno pagamenti arretrati per almeno cinque mensilità. E chissà quanto durerà ancora.