Un problema imminente per moltissime famiglie, che potrebbero trovarsi scoperta dal lato assistenziale. Ecco cosa succede
Potrebbero arrivare non proprio delle buone notizie per molte famiglie che, attualmente, stanno percependo l’Assegno di inclusione. Tanti cittadini stanno facendo affidamento su questa misura per far fronte alle varie spese quotidiane, ma la situazione non sembra al momento delle migliori per il sussidio.
Come si legge sul sito dell’Inps, l’Assegno di Inclusione è “una misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli attraverso percorsi di inserimento sociale, nonché di formazione, di lavoro e di politica attiva del lavoro”, andato i fatto a sostituire il vecchio Reddito di Cittadinanza.
Il sostegno è di carattere economico e di inclusione professionale, richiedibile da chi soddisfa determinati requisiti economici (valore dell’ISEE non superiore a 9.360 euro; e un valore del reddito familiare inferiore ad una soglia di 6.000 euro annui) e non solo. Ma cosa succederà per i pagamenti?
Assegno di Inclusione, non arrivano buone notizie per i pagamenti
Il pagamento di maggio dell’Assegno di Inclusione non è mai stato messo in discussione, mentre per quanto riguarda quello di giugno potrebbero esserci dei particolari problemi. Sono a rischio tutte le persone che hanno fatto per prime la domanda per il beneficio tra i mesi di dicembre e gennaio. Entro 120 giorni dalla firma del Patto di attivazione digitale deve infatti avvenire la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo da parte dei servizi sociali, pena la sospensione dei pagamenti dell’Assegno di inclusione.
Passati tre mesi, quindi, questa situazione potrebbe interessare molte famiglie: entro il termine menzionato, anche in mancanza dell’appuntamento, deve esserci stato l’incontro presso i servizi sociali. C’è fortunatamente ancora del tempo per mettersi in regola, anche se non bisogna trascurare la situazione: nel caso di mancata convocazione, è bene chiamare il proprio Comune e chiedere informazioni sui termini, accertandosi di avere un appuntamento prima della scadenza.
Qualora l’appuntamento superi la data limite, deve esserne necessariamente concordarne uno prima della data limite, per evitare appunto il rischio della sospensione. In ogni caso, si parla sempre comunque di sospensione e non di decadimento e dunque, qualora non si riuscisse nell’intento, il pagamento verrebbe soltanto “congelato”; una situazione comunque scomoda per molte famiglie e dunque da evitare.