E’ in atto una vera e propria invasione di calabroni in molte regioni italiane: tutti temono conseguenze catastrofiche. Ecco come fermarli.
Il calabrone è senza dubbio una delle specie di insetti più insidiose e pericolose al mondo. Sulla penisola italiana ci sono tre specie differenti: il calabrone europeo, il calabrone orientale e il calabrone dalle zampe gialle.
Quest’ultimo, che è chiamato anche “calabrone asiatico” o “vespa velutina”, si differenzia dagli altri per le sue piccole dimensioni, per il colore nerastro, per le sue inconfondibili zampe gialle e per una banda giallo-arancio presente sull’addome.
La sua origine è collocata nel sud-est asiatico, precisamente tra la Cina meridionale, l’India e l’Indonesia. Tuttavia, dal 2005 è purtroppo migrato anche in Europa, in particolar modo in Francia, in Spagna, in Portogallo, in Belgio e in Italia.
Il pericoloso calabrone dalle zampe gialle, che è considerato discretamente aggressivo nei confronti degli esseri umani, è caratterizzato da un pungiglione, da una livrea bruno-nerastra, da una banda giallo-arancio sull’addome e da una testa nera.
Tuttavia, gli esperti sono preoccupati più per le api che per le eventuali aggressioni sull’uomo, poiché si tratta di una specie che aggredisce gli umani solamente quando è minacciata. Ciò che preoccupa maggiormente sono quindi le api. Queste ultime sono infatti il cibo preferito dei calabroni asiatici, ed è per questo che un’invasione potrebbe far scomparire interi sciami di api.
La natura non può assolutamente privarsi di questo importantissimo insetto lavoratore, soprattutto perché garantisce la diffusione delle specie di piante attraverso l’impollinazione. E non solo: tantissime persone lavorano e guadagnano grazie alle api e ai loro buonissimi prodotti.
Per questo motivo, gli esperti stanno cercando dei metodi che possano fermare l’invasione dei calabroni dalle zampe gialle. In modo particolare, il professore Antonio Felicioli, che insegna apilogia e biochimica al dipartimento di Scienze veterinarie di Pisa, ha affermato che i primi neutralizzatori di calabroni sono proprio gli apicoltori.
Questi ultimi conoscono infatti tutti i segreti per eliminare i nidi dei calabroni senza compromettere la propria sicurezza. Gli esperti utilizzano solitamente un’asta di carbonio lunga più di 20 metri, poiché i nidi si trovano a 20-25 metri d’altezza.
Dopodiché, cospargono i vari insetticidi per far morire tutti i calabroni presenti. Successivamente, si cerca di asportare il nido con estrema delicatezza, per verificare l’eventuale presenza di regine o di larve. L’invasione della Velutina si è fortunatamente fermata in Toscana, poiché gli apicoltori locali hanno installato un sistema di allerta, il quale monitora costantemente la zona e segnala l’eventuale arrivo di calabroni.
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