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Attualità

Estate 2024 a rischio, c’è un nuovo allarme: “Il mare è invaso”, conseguenze gravi dopo la puntura

Nuovo allarme per i mari italiani, un pericoloso invasore mette a rischio l’ambiente e le vacanze sulle coste. Vediamo di che si tratta.

Gli effetti registrati nel 2024 dei cambiamenti climatici non si limitano a delle condizioni meteorologiche particolari, con un inverno asciutto e caldo in molte zone e una primavera estremante piovosa in altre. Ci sono anche le prime avvisaglie della presenza di animali e insetti alieni nelle città e negli ambienti naturali della penisola.

Mare, un nuovo pericolo nelle acque – cultureducazione.it

Infatti il costante aumento delle temperature favorisce la sopravvivenza e la proliferazione di animali che fino a qualche anno fa erano del tutto sconosciuti a queste latitudini. Questo comporta dei seri pericoli per l’ecosistema con le specie autoctone spesso vittime di quelle più aggressive e voraci provenienti da altri ambienti.

Allarme nei mari italiani, un nuovo invasore

Gli ecosistemi marini sono particolarmente esposti ai cambiamenti climatici. Infatti con le temperature più elevate delle acque, la presenza di pesci, crostacei, molluschi provenienti dai mari più caldi è sempre più frequente. Non si tratta più di sporadici avvistamenti, come avveniva in passato, ma di vere colonizzazioni favorite dal mutamento delle condizioni ambientali.

Un nuovo pericolo per la stagione balneare – cultureducazione.it

Quest’anno si registra un innalzamento notevole delle temperature marine, di conseguenza la presenza di animali in genere proliferanti ai tropici aumenta. Da segnalare un nuovo pericolo rappresentato dal vermocane, un verme marino carnivoro, molto vorace, originario di acque molto più calde di quelle del Mediterraneo intorno all’Italia, con l’esclusione delle acque dello Ionio.

Si tratta di un pericolo non solo per gli animali, si nutre di molluschi, crostacei, piccoli pesci, ma anche per bagnanti e sub, in quanto la sua puntura può essere molto fastidiosa. Infatti il suo corpo, una via di mezzo tra un verme e un millepiedi, è ricoperto di setole urticanti che rilasciano una tossina, se toccate. La sua colorazione sgargiante tra il rosso e l’arancione serve ad allontanare eventuali predatori, ma non sempre scoraggia il contatto con l’uomo.

La sua puntura provoca un dolore simile a una scottatura, con gonfiore e prurito. Nei casi gravi ci possono essere pericolose reazioni allergiche. In caso di puntura occorre sciacquare la parte colpita con acqua calda, rimuovere con delle pinzette le setole eventualmente rimaste nella pelle e usare una crema antistaminica o a base di cortisone per ridurre l’infiammazione. In caso di reazioni più forti meglio ricercare l’assistenza medica.

La presenza del vermocane è segnalata in aumento lungo le coste del Sud, in particolare in Sicilia, Calabria e Puglia. Questo verme di solito vive tra le rocce e gli scogli, ma si segnala anche in acque più sabbiose frequentate dai bagnanti, quindi bisogna prestare molta attenzione, indossando calzature adatte e verificare le zone dove è più diffuso per evitare contatti accidentali.

Vincenzo Pugliano

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