Non sempre i beneficiari dell’assegno unico devono preoccuparsi di inserire l’entrata nel 730: ecco che cosa sapere.
I beneficiari dell’assegno unico hanno ricevuto la Certificazione Unica 2024 predisposta dall’INPS. Da qui un dubbio: la comunicazione con l’importo del beneficio ricevuto è finalizzata all’inserimento della somma nel modello 730?
Sappiamo che l’assegno unico universale viene liquidato dall’INPS d’ufficio se il beneficiario ha già goduto della misura. Ciò avviene per semplificare l’accesso al sostegno alle famiglie. Inoltre, come più volte spiegato dallo stesso istituto, la somma relativa all’assegno unico per i figli a carico è considerata un reddito esente ai fini fiscali.
Di conseguenza l’assegno unico non dovrebbe avere effetti sul 730/2024 di chi lo ha percepito. L’arrivo della CU ha destato tuttavia molti dubbi. Se l’assegno unico non deve essere inserito nel modello 730/2024, perché l’INPS ha inviato ai beneficiari quella CU specifica?
L’aiuto è di base un reddito esente da tassazione e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini dell’IRPEF. Per dirla meglio, non sono dovute tasse sugli importi percepiti tramite AUU. Tuttavia, in ogni caso, è sempre necessario compilare integralmente il prospetto dei familiari a carico.
Se non lo si fa è impossibile ottenere la fruizione di bonus e sconti regionali. Resta dunque da capire perché l’INPS, pur dichiarando il sostegno come un’entrata esentasse, ha inserito la somma nel CU. Il motivo alla base di questa scelta è di tipo amministrativo.
Agendo come sostituto d’imposta l’INPS deve predisporre un CU 2024 comprensivo dell’entrata relativa dell’assegno unico in favore dei contribuenti titolari di contributi assistenziali o previdenziali. E questo ai fini dell’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata, e questo indipendentemente dal 730.
C’è anche un altro dato importante. Secondo la normativa nel modello 730 bisogna dichiarare l’assegno unico in casi limite, ovvero se si ricevono importi superiori a 4.000 euro nell’anno fiscale. Ovviamente pochissimi contribuenti rientrano in questa situazione.
Ma nel caso è giusto includere l’entrata nella sezione “Redditi da lavoro dipendente e assimilati” del 730. Intanto l’INPS ha già predisposto la Certificazione Unica 2024 per tutti coloro che nel passato anno fiscale hanno beneficiato dell’assegno unico.
Tale documento viene emesso per chi ha ricevuto dall’INPS un reddito da lavoro (per esempio la pensione) e per chi ha ricevuto delle misure assistenziali (come appunto l’assegno unico). E poco conta se le misure in questione siano o no soggette a imposta. In relazione all’assegno unico, nella dichiarazione si rintracciano infatti i dati relativi ai familiari per i quali è stato riconosciuto il beneficio.
E questo perché ne è stata fatta esplicita richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate. Per questo il 730 o la CU in cui sono inserite le somme dell’assegno unico vanno intesi come documenti che attestano i redditi versati dall’INPS nel periodo di imposta 2023.
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