In quali casi, nel 2024, la NASpI potrebbe essere cancellata? Ecco a che cosa bisogna prestare molta attenzione
Con NASpI si fa riferimento ad una misura economica volta a fornire un supporto concreto a coloro che, per ragioni indipendenti dalla loro volontà, rimangono senza lavoro. In caso di perdita di occupazione involontaria a seguito di licenziamento o, nel caso degli stagionali al termine del periodo previsto dal contratto, sarà possibile effettuarne richiesta per poter ottenere, per un lasso di tempo limitato, un’erogazione mensile.
L’importo è determinato sulla base delle settimane lavorate nell’arco dei quattro anni precedenti la richiesta e fa capo ai contributi versati dal lavoratore, un requisito necessario per poter accedere alla Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Ma in quali casi si rischia di perdere questo importante strumento di sostegno al reddito?
NASpI, quando si rischia di perderla: i casi da conoscere
È dunque acclarato il ruolo di fondamentale importanza della Naspi, tanto più in un periodo storico caratterizzato, almeno per quanto riguarda l’Italia, da forti incertezze lavorative che portano molte persone a ritrovarsi a vivere lunghi periodi senza occupazione.
Ciò nonostante è essenziale capire come questa ancora di salvezza gestita dall’Inps possa essere revocata. Se da un lato ci troviamo infatti dinnanzi ad una prestazione finanziaria pensata per traghettare le persone verso nuove opportunità occupazionali, dall’altro è essenziale rispettare i requisiti richiesti per non rischiare di perdere tutto.
Questo significa che durante il periodo di erogazione della NASpI il soggetto che la riceve non potrà, in alcuni casi, accettare un nuovo lavoro. Oppure che se lo farà potrebbe perdere il diritto a ricevere l’indennità. Questo non significa che in tutti i casi qualora si percepisca non sia possibile avere un lavoro.
Esistono soglie di reddito considerate compatibili con questa indennità di disoccupazione e che vengono annualmente aggiornate dall’Inps, proprio come accaduto anche nel 2024 con il messaggio numero 1414 del 9 aprile. Ebbene proprio a tal proposito è importante conoscere i limiti reddituali relativi all’anno 2024 e riguardanti la compatibilità con la NASpI.
Il limite di reddito annuo da lavoro dipendente e parasubordinato è pari a 8.500 euro al di sopra del quale verrà revocata l’indennità di disoccupazione. Invece per quanto riguarda il limite di reddito annuo da lavoro autonomo esso è pari a 5.500 euro. È pertanto consentito anche avviare un’attività propria ma sempre nel rispetto dei limiti previsti dall’Inps.