Possiamo avere più soldi di quanto non si creda dalla nostra pensione. Cosa sapere per raggiungere l’obiettivo.
Incrementare l’assegno INPS con cui trascorrere in serenità il proprio futuro è il legittimo obiettivo degli italiani, soprattutto per coloro il cui calcolo pensionistico rientra solo e soltanto nelle regole del sistema contributivo. Ricordiamo che questo metodo di computazione può risultare oltremodo sfavorevole chi ha ha avuto una carriera lavorativa discontinua e con stipendi ridotti. A queste condizioni il lavoratore può essere costretto a rinviare l’attuale età per la pensione di vecchiaia, prevista a 67 anni, con il fine di raggiungere cifre inadeguate per mantenere lo stesso tenore di vita
Fatta questa premessa si sottolinea che elementi decisivi per conoscere l’importo della pensione che ci spetta sono la rivalutazione delle retribuzioni e il montante contributivo – con questo termine si intende la somma che si accantona ogni mese con lo stipendio – ma sono di difficile valutazione. Di conseguenza per assicurarsi con una pensione adeguata ad un determinato standard di vita, occorre muoversi diversamente. Ecco il modo consigliato per procedere
Pensioni, c’è un modo per avere un assegno migliore
Un modo per incrementare significativamente la rendita vitalizia è l’iscrizione a un fondo per la pensione integrativa. Certamente, anche in questi casi, la tempistica è importante: prima si opta per questa scelta e maggiore è l’ammontare dell’integrazione, senza dovere fronteggiare sforzi economici insostenibili. La differenza non è da poco: portare avanti questa iniziativa significa garantirsi una rendita di 200 euro al mese che si sommano all’importo della pensione ordinaria.
Tuttavia anche qui c’è un limite importante da tenere in considerazione. Come per la rivalutazione delle retribuzioni, anche per il rendimento dei fondi pensioni non è possibile prevedere con anticipo l’andamento dell’investimento fatto. Le modalità d’investimento sono diverse. Questa forma di previdenza integrativa prevede un investimento con rendite diverse a seconda dell’investimento fatto. Vi sono quelli con rischi maggiori che comportano il raggiungimento di rendite più elevate a determinate condizioni ma anche quelli con rischi più bassi che produrranno rendite minori.
Tra il 2018 e il 2022 la media delle rendite di previdenza integrativa è stata circa del 2% con un trend che si è confermato sui risultati precedenti. . Le linee azionarie ad alto rischio hanno reso di più ricompreso tra il 4,7 e il 4,9% – quelle con rischio di investimento medio hanno reso tra il 2,9 e l’1,7%. Infine le linee obbligazionarie con rischio basso, hanno avuto un rendimento ricompreso tra 2,4 e il -0,2%. Quindi in alcuni casi si sono attestate sullo zero o con una lieve perdita rispetto all’investimento inziale.
Le informazioni base sono importanti per valutare il profilo di rischio e gli anni che mancano alla pensione per avere un’integrazione elevata a fine carriera. E’ importante iniziare a versare in anticipo potendo puntare a rendimenti maggiori con rischio basso. Per avere 200 euro in più al mese bisogna sapere con esattezza quanto versare, per quanto tempo e con quale investimento.
Facciamo un esempio pratico. Se inizi a versare a 35 anni alle condizioni attuali occorrono circa 85 euro al mese scegliendo un fondo a rischio alto, mentre ne servono circa 143 con uno a basso rischio, per andare in pensione a 65 anni. Maggiore è l’età di adesione al fondo pensione, più elevata la rata da pagare per avere raggiungere l’obiettivo dei 200 euro. Un lavoratore di 55 anni dovrà versare 529 euro al mese in un fondo a basso rischio per avere 200 euro una volta raggiunta la pensione, ad oltre 67 anni.