Da tempo si parla, anche sul piano politico, del caro-affitti. Oggi c’è una misura che porta fino a 2.600 euro di bonus
Soprattutto negli scorsi mesi si è fatto un gran parlare del caro-affitti, soprattutto per ciò che concerne le città universitarie. E tutto lascia presagire che, superata l’estate, a settembre, alla ripresa dell’attività didattica, il tema possa tornare nuovamente di piena attualità. Ora, sul punto, arriva un bonus affitti da 2.600 euro: ecco come effettuare la richiesta e ottenerlo.
Ricorderete, negli scorsi mesi, la protesta degli studenti. In tanti si accamparono provocatoriamente fuori dalla sede delle varie università d’Italia per protestare contro i rincari sugli affitti che, a loro dire, andrebbero a ledere il diritto allo studio, sancito dalla Costituzione. Una protesta che, evidentemente, ha avuto anche i suoi strascichi sul dibattito politico.
E ciclicamente, soprattutto nelle classifiche realizzate e divulgate dagli organi di stampa economici, emergono i dati, assai preoccupanti, che riguardano le cifre per l’affitto anche di monolocali e anche in zone periferiche. Da questo punto di vista è assai complessa la situazione nelle grandi città. Si pensi soprattutto a Milano. Oggi, allora, può essere certamente salutato come un passo in avanti il bonus affitti da 2.600 euro. Ecco come si può avere.
Come richiedere e ottenere il bonus affitti
E concentriamoci proprio sugli studenti fuori sede, che sembrano essere la categoria che più di altre paga lo scotto del caro-affitti. Fino a qualche anno fa e, nello specifico, al 2017, le agevolazioni fiscali per gli studenti fuori sede erano limitate esclusivamente alle spese per l’affitto di una stanza o di un appartamento. Successivamente le agevolazioni sono state ampliate, includendo anche le spese relative agli atti di assegnazione in godimento o di locazione stipulati con enti di diritto allo studio, università e altre organizzazioni senza scopo di lucro.
Oggi, per ottenere le detrazioni, gli studenti fuori sede devono rispettare alcuni requisiti. Tra questi, il fatto che, ovviamente, il contratto di locazione sia regolarmente registrato. Una condizione preliminare, potremmo dire. Inoltre, l’università presso cui lo studente è iscritto deve trovarsi a una distanza di almeno 100 km dal comune di residenza, o di 50 km se si vive in una località montana o disagiata.
Se si risponde a questi criteri, le spese detraibili per l’affitto degli studenti fuori sede possono raggiungere un massimo di 2.633 euro all’anno, con una detrazione fiscale del 19%.