L’opera di Tonino De Bernardi sarà protagonista al Museo Nazionale del cinema alla Mole Antonelliana di Torino, per una mostra davvero piena di colpi di scena.
Si tratta di una figura di straordinaria importanza che ha segnato la storia del cinema indipendente con la sua personalità e la sua intelligenza. Torino ha deciso così di celebrarlo.
Nato a Chivasso il 24 maggio del 1937 è un artista completo che dopo la laurea in lettere con Massimo Mila entra nella Cooperativa Cinema Indipendente Italiano. A Torino collabora prima con Paolo Menzio e poi con Pia Epremian De Silvestris. A Roma i suoi film vengono proiettati riuscendo a riscuotere un grandissimo successo di pubblico e critica.
Il debutto arriva nel 1967 quando dirige prima Vaso etrusco e poi Il mostro verde. Si tratta di un uomo molto intelligente che però è conosciuto soprattutto dalla nicchia di appassionati da cinema e non in maniera generalizzata da tutti. Andiamo dunque a leggere informazioni maggiormente precise legate a questa mostra, spiegandovi anche come fare per andare a seguire tutto più da vicino.
Tonino De Bernardi, info e costi della mostra sul regista
La mostra su Tonino De Bernardi si terrà alla Mole Antonelliana a Torino dal 24 aprile al 9 settembre di quest’anno durante gli orari di apertura del museo. Organizzata in sinergia tra il Cinema Massimo e la Cineteca del Museo offrirà un viaggio nell’universo del maestro.
Si tratta di un progetto molto articolato che alla fine prevede la conservazione e digitalizzazione di oltre cento film. All’interno ci saranno anche delle performance teatrali. Successivamente uscirà un libro inedito e una retrospettiva.
Al centro vi troverete dentro sessant’anni di storia del cinema in un contesto vivo e decisamente stimolante. Le sezioni saranno due e cioè da una parte “La casa” e dall’altra “Il mondo” o “Qui e l’altrove”. Una visione dualistica della poetica di un grande maestro alla ricerca del lato più intimo del regista. Si esplorerà poi il viaggio che ha ispirato la sua produzione, arrivando a punti davvero di profonda emozione.
Le due sezioni saranno legate all’esposizione di strumenti di lavoro che hanno caratterizzato la carriera dell’artista. Inutile negare che si tratta di un qualcosa che appassionerà maggiormente chi ama il cinema, ma potrebbe aprire nuove strade anche a chi dall’altro lato non è ancora così vicino a questo modo di fare e di interpretare la realtà delle cose.