Lo scontrino fiscale è la prova di acquisto ma che succede se si esce da un negozio senza questo documento in realtà?
Molti sanno quanto sia indispensabile ma non tutti sanno effettivamente quali sono le ripercussioni legali e cosa dice a riguardo la legge e quindi è importante fare chiarezza.
In Italia l’emissione di scontrino fiscale è obbligatoria, è doveroso chiarirlo perché in altri Paesi ci sono regole diverse quindi è giusto capire cosa aspettarsi e dove. Tuttavia nel tempo anche nel Paese ci sono state molte modifiche e quindi è interessante capire come sia evoluto il sistema e cosa aspettarsi.
Uscire dal negozio senza scontrino: cosa dice la nuova legge
Secondo la legge del 1997 il cliente era tenuto a conservare lo scontrino, anche dopo l’uscita dal negozio quindi per comprovare il suo acquisto laddove ce ne fosse bisogno. Senza contare poi la necessità di conservare lo scontrino per cambi ed eventuali esigenze personali.
Per gli esercenti, non adempiere all’obbligo di emissione, vuol dire corrispondere un’ammenda del 100% dell’IVA evasa, comunque non inferiore ai 500 euro. La sanzione si applica anche per scontrini di importo basso, anche laddove l’esercente non abbia potuto emetterlo per un guasto al registratore di cassa, in questo caso va dai 250 ai 2000 euro di multa.
In realtà però la multa introdotta nel 1997 è stata poi abrogata nel 2003. Questo vuol dire che in caso di controlli il cliente non deve necessariamente mostrare lo scontrino all’uscita del negozio ma può fornire le sue generalità, dire cosa ha comprato e dove lo ha fatto, rispondendo chiaramente in modo veritiero. Le verifiche non si possono comunque effettuare su categorie sensibili, quindi la normativa è profondamente cambiata rispetto al passato. Questo non cambia l’obbligo per l’esercente di non emettere lo scontrino ma, piuttosto, quello per i clienti di averlo all’esterno dell’esercizio. Può capitare infatti, anche con frequenza, che questi dimentichino lo scontrino, che si trovino in condizioni di averlo lasciato sul balcone e casi di questo tipo.
Questo però non vuol dire che il commerciante non lo abbia emesso. Ecco dunque che i controlli possono essere effettuati in maniera alternativa. In generale però è sempre meglio tenere fatture e scontrini da parte, non solo per i controlli ma piuttosto per le necessità personali di cambio o reso e anche come ricevuta d’acquisto per la durata della validità fiscale del periodo utile.